Coldiretti lancia l’allarme: con il maltempo 9 comuni su 10 sono a rischio frane
Le bombe d’acqua stanno diventando sempre più intese, quando si tratta di precipitazioni e i nostri territori indeboliti dall’abbandono e dalla cementificazione hanno più di nove comuni su dieci a rischio per frane o alluvioni (91,1%). Riferisce Coldiretti a seguito delle frane verificatesi in provincia di Salerno a Pellezzano e nel Bellunese a Forno di Zoldo.
Comuni e cittadini in pericolo
Si contano ad oggi 7275 i comuni – continua la Coldiretti – con porzioni di territorio in pericolo di dissesto idrogeologico e sono 7 milioni di italiani vivono in zone che rischiano esondazioni di fiumi, frane e alluvioni.
A poche settimane dall’inizio del 2021 segnato si sono già contati 43 eventi estremi come bombe d’acqua, valanghe, nevicate anomale, grandinate e tornado che causato danni e vittime.
Rischi e cambiamenti climatici
Queste continue minacce sono dirette conseguenze dei cambiamenti climatici che stanno trasformando il clima italiano in un clima tropicale in cui si moltiplicheranno sempre più costantemente questi eventi estremi.
In dieci anni il maltempo è costato più di 14 miliardi di euro per i danni subiti alle strutture e alle infrastrutture nonché alle produzioni agricole italiane e ai terreni con smottamenti, allagamenti e frane.
La persistente cementificazione e l’abbandono delle aree meno abitate ha reso il territorio più fragile e più povero di terra coltivata: negli ultimi 25 anni è sparito il 28% di terra coltivata (-28%) e la superficie coltivabile ad oggi in Italia è solo di 12,8 milioni di ettari.
Fonte: comunicato stampa
Foto: Pexel