I festival del jazz diventano green!
Jazz Takes The Green è la prima rete italiana dei festival jazz e degli eventi culturali ecosostenibili.
Grazie al legame con il territorio e al sostegno costante alle dinamiche sociali, il jazz italiano negli ultimi tempi ha mostrato una spiccata sensibilità verso le problematiche climatiche del nostro tempo, prendendo sempre più spesso decise posizioni su come la musica possa rappresentare ed essere vissuta in chiave di responsabilità sociale.
Cos’è Jazz Takes The Green?
Si tratta di un’iniziativa frutto dell’incontro tra Green Fest, Fondazione Ecosistemi e I-Jazz, associazione che riunisce la maggioranza di festival jazz italiani e consta di 17 festival da svolgere in 11 regioni italiane da Nord a Sud.
È nata durante un convegno nel giugno 2020 durante il quale insieme ad esperti del contenimento dell’impatto ambientale degli eventi dal vivo si è parlato di come fare e proporre musica, e quindi muovere persone e impegnare risorse economiche, non può più prescindere dall’assumersi l’impegno di diffondere valori universali come il rispetto dell’ambiente, la sostenibilità, la tutela dei diritti umani, la tolleranza, l’inclusione.
L’obiettivo di tutto ciò è condividere con il pubblico le buone pratiche degli eventi sostenibili.
Quali sono i festival che hanno aderito?
Fanno parte di Jazz Takes The Green i seguenti festival raggruppati per regione: Ambria Jazz Festival, Bergamo Jazz e Associazione 4.33 (Lombardia), Sile Jazz (Veneto), Parma Jazz Frontiere (Emilia-Romagna), Gezmataz (Liguria), Fano Jazz By The Sea e Risorgimarche (Marche), Empoli Jazz Festival (Toscana), Gezziamoci (Basilicata), Locus Festival e Think Positive (Puglia), Peperoncino Jazz Festival (Calabria), Festivalle dei Templi e Battiati Jazz Festival (Sicilia), Time In Jazz e Musica sulle Bocche (Sardegna).
Gli aderenti a Jazz Takes The Green si sono dati l’obbiettivo di favorire la riconversione dei festival jazz da eventi ad alto impatto ambientale a eventi Green, grazie all’adozione dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) elaborati nell’ambito del Progetto GreenFEST – Green Festivals and Events through Sustainable Tenders, ed elencati in una apposita Check List.
Fra i criteri ambientali “di base” figurano: riduzione del consumo di risorse naturali; mobilità sostenibile; consumi energetici; gestione rifiuti; eliminazione dell’uso della plastica; utilizzo di allestimenti scenici creati con materiali ecocompatibili; la scelta delle location in cui si svolgono i festival. Compito degli aderenti sarà anche quello di rendicontare gli impatti ambientali e sociali dei festival.
Jazz Takes The Green con il MIBACT
Jazz Takes The Green intende anche porsi come interlocutore del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo (MIBACT), affinché l’adozione degli stessi criteri di abbassamento dei fattori di impatto ambientale siano premianti ai fini della valutazione per l’assegnazione dei finanziamenti Ministeriali, che a loro volta saranno funzionali per implementare la riconversione Green. Lo stesso Recovery Plan conterrà, nel capitolo relativi a Turismo e Cultura, la proposta di una riforma mirante a favorire l’adozione formale dei CAM.
Jazz Takes The Green, nel suo essere rete di idee e pratiche, non è quindi solo una proclamazione di nobili intenti ma un vero e proprio percorso operativo che si avvale del tutoraggio degli espertidi Green Fest e di Fondazione Ecosistemi, coordinati dal suo Direttore Silvano Falocco, che fungeranno da supporto fornendo chiarimenti interpretativi delle Check List e suggerimenti per applicare ogni criterio a ogni singola realtà di festival o rassegna; inoltre verranno indicate anche le ditte fornitrici di soluzioni Green.
Opinioni pubbliche sul Festival del Jazz Green
Silvano Falocco, Direttore di Fondazione Ecosistemi, accoglie con entusiasmo la costituzione di Jazz Takes The Green: «Anche la cultura, tanto più in un momento drammatico come questo, deve dimostrare di sapersi far carico della tutela del pianeta, dell’ambiente, della biodiversità, dell’equità, del rapporto con il territorio. Deve testimoniare che un cambiamento è urgente e possibile. Il jazz è sempre riuscito a rappresentare i fermenti della società e che lo faccia anche oggi, con progettualità impegni e azioni concrete, per far fronte all’emergenza climatica e planetaria, è una notizia entusiasmante. Jazz Takes the Green, domani, sarà una buona pratica di sostenibilità che molti altri vorranno seguire».
Corrado Beldì, Presidente di I-Jazz, afferma a nome dei festival che rappresenta: «Ancora una volta I-Jazz abbraccia una strada nuova e mette in discussione la propria impronta ecologica con un grande progetto di sostenibilità che coinvolge festival di tutta Italia. Un modello che guarda al futuro del pianeta, con l’adozione di nuovi criteri ambientali che rendano ancora più sostenibili rassegne che già da anni lavorano per valorizzare il patrimonio storico e naturalistico italiano».
Per Adriano Pedini, Direttore Artistico di Fano Jazz By The Sea, festival capofila di Jazz Takes The Green, «La nascita di questa rete è la riposta migliore possibile alle sempre più impellenti esigenze di valorizzare le pratiche Green, anche e soprattutto in tempi di diffusione di un virus che sta mettendo letteralmente in ginocchio le attività di spettacolo dal vivo. La ripartenza nel solco dell’ecosostenibilità è sicuramente un segno tangibile di sensibilità e di senso di responsabilità».
Fonte: comunicato stampa
Foto: Fondazione Ecosistemi